mercoledì 2 dicembre 2015

Generi-Amo Parità - Progetto formativo sulle tematiche della violenza


È dovere di tutti noi e dell’intera società civile contrastare la violenza di genere, una vera e propria emergenza sociale che continua a interessare ogni parte del mondo, anche quello più civilizzato, nella pluralità delle sue manifestazioni. 
Ad essere colpite sono donne di qualunque età, religione, etnia e condizione socio-economica.
Quando si pensa al fenomeno della violenza l’attenzione cade sugli episodi più eclatanti che creano un forte sdegno comune, ma non possiamo né dobbiamo dimenticarci di tutte le altre manifestazioni che, in quanto più sottili e nascoste, rischiano di essere sottovalutate o peggio ancora tollerate (violenza psicologica, economica,..).
Gli ultimi dati dell'Istat ci dicono che nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita: ben una donna su tre nella fascia di età compresa tra 16 e 60 anni.
Sono state ben 152 le donne che nel 2014 sono state uccise in Italia; un numero drammatico, visto che rappresenta il 32% delle vittime totali: di queste 117 sono state causate in ambito familiare.
Un capitolo fondamentale per comprendere il fenomeno è inevitabilmente quello dei moventi, che sono stati 'gelosia e possesso' nel 32,5% dei femminicidi familiari, e liti e conflitti nel 20,6%. 
Per riuscire a combattere il problema in modo realmente efficace occorre affrontarlo in maniera globale, non solo mediante la repressione dei reati ed il sostegno alle vittime ma anche puntando sulla prevenzione e l’educazione. 
A tal proposito particolare importanza riveste l’educazione dei ragazzi e bambini, non solo all’interno delle famiglie ma anche nell’ambito dei percorsi scolastici, per formare al rispetto dell’identità femminile e al superamento degli stereotipi di genere. Solo così infatti si potrà ottenere un cambiamento culturale profondo e duraturo, indispensabile per sradicare la sopraffazione, gli abusi e le discriminazioni a danno delle donne. 
Altro aspetto da non tralasciare è quello legato all’omertà che si crea intorno a situazioni di violenza. E’ un dato di fatto che il problema della violenza sulle donne resti il più delle volte confinato tra le mura domestiche, coperto dal timore della vittima di denunciare e dall’indifferenza di chi nota dei segnali ma, relegando la questione a fatto privato, non interviene. 
In questi ultimi anni un segnale positivo di cambiamento ha iniziato ad intravedersi, grazie anche ad una maggiore comunicazione e ai nuovi strumenti normativi, come la legge sullo stalking, ma la strada da percorrere è ancora lunga. 
Ci auspichiamo che iniziative come quella di oggi possano contribuire a far maturare nella comunità una sensibilità diffusa sull’abietto fenomeno della violenza di genere, promuovendo modelli relazionali basati sul rispetto dei diritti fondamentali e l’uguaglianza tra uomini e donne.
Confidiamo nella più ampia partecipazione della cittadinanza al prossimo incontro previsto per il 5 Dicembre per approfondire le tematiche della violenza assistita e della violenza in età adolescenziale.

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